Dio nostra madre – volti di misericordia

In antichità, lo Jobel, la tromba, annunciava l’ inizio di un anno straordinario, che per questo motivo fu chiamato in seguito “Giubileo”.

 

Un anno speciale in cui si lasciavano riposare i campi, si estinguevano i debiti, si faceva un “reset” in vari ambiti della vita, ci si fermava e ci si concedeva del tempo per riposare, per prendere fiato, ma anche per riprendere il filo del proprio personale  discorso con Dio, qualora le occupazioni della vita ci avessero distratto o l’ abitudine ci avesse mai assopito il cuore.

 

Vogliamo approfittare di questo giubileo per prenderci una pausa di riflessione che ci aiuti a recuperare le forze e il dialogo silenzioso con Dio, qualunque forma questo dialogo possa prendere.

 

Misericordia è un termine che a volte suona un po’ logorato dal tempo e ha nella sua radice ebraica due aspetti  diversi e complementari: uno più tipicamente maschile, trasportato nel termine “chesed”, che indica    l’ amore fedele, il patto, la promessa, l’ alleanza di Dio con l’ uomo e un altro aspetto più propriamente femminile che si annida nella parola dal suono e dal significato meraviglioso “rachamim”, le viscere di una madre, che si muovono a compassione, si commuovono.

 

Nella tradizione ebraica, nelle mani di Dio si trovava il giudizio, nei suoi piedi la sua misericordia; perciò amare significa anche commuoversi, nel senso di muoversi ‘con’, ‘per’, ‘verso’ qualcuno, e quell’ amore è persino in grado di rimettere in piedi, in movimento e di far passare,all’ azione.

 

In questo spettacolo la misericordia è un prisma dalle molteplici sfaccettature in un percorso dal grande-divino al piccolo-umano che diventa anche tragitto cronologico.

 

Un primo capitolo si ferma a sorprendersi della scandalosa ampiezza della misericordia di Dio per l’ uomo, nello splendido libro biblico di Giona, il secondo capitolo fa raccontare alla donna adultera destinata alla lapidazione , il profumo della misericordia di Gesù per l’ essere umano.

 

Nella terza parte un classico della letteratura italiana ci narra  una storia simbolo di misericordia tra esseri umani, mentre nel quarto capitolo il diario sorprendente di Etty Hillesum ci regala uno splendido esempio di misericordia dell’ uomo nei confronti di Dio.

 

Il cammino approda inesorabilmente ad una riflessione personale, dato che ha senso parlare di misericordia solo se ci accorgiamo finalmente che non si tratta di un termine astratto, ma di Amore concreto che mi tocca personalmente nel profondo, mi scuote, mi chiede, mi scomoda

 

Interventi musicali

BRAHMS J. : ROMANZA, intermezzo op. 119

TELEMANN  G. P. : ADAGIO dal concerto  in Re Maggiore

RACHMANINOV S. : VOCALISE OP.  34  n° 14 

LISZT F. : ROMANCE

NEWTON J.:  AMAZING GRACE